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collezione permanente

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Autoritratto, 1960
olio su tela, cm 73,5x55

Composizione astratta, 1965

Acrilico su tela, cm 65x73



Astratto n. 2, 1969
olio su tela, cm 100x60

| Saro Mirabella
| Nato a Catania nel 1914,
| muore a Roma nel 1972


Saro Mirabella, compiuta nel 1936 la sua "fuga dall'Etna", inizia da "viandante" il suo peregrinare in lungo ed in largo in Italia ed all'estero ed è accolto calorosamente a Roma dal pittore bagherese Domenico Quattrociocchi, del quale poi sposa la figlia, Emma. A Roma frequenta l' Accademia di S. Luca e la Scuola Libera del Nudo ed intanto lavora come ritoccatore presso uno studio fotografico. Dopo la guerra, è assistente di Guttuso al Liceo Artistico di Roma, dove poi diverrà titolare della stessa cattedra ed infine Direttore dello stesso Liceo. Nel 1947 a Parigi conosce e frequenta Picasso. Ha partecipato alle Quadriennali di Roma del '48, '52, '56 e del '60 ed alle Biennali di Venezia del '48, '52, '54 e del '56. Ha esposto in Italia ed a Londra, Parigi, Mosca, Berlino, Praga, Varsavia, Vienna, Budapest, negli USA, in Venezuela, Africa, Australia, Norvegia e Svezia. Sue opere figurano alla GNAM di Roma e di Firenze, al Museo Puskin (Mosca) a Palazzo dei Normanni (Palermo), all'Istituto Storia dell' Arte di Pisa, a Latina e all'Osservatorio dell'arte contemporanea in Sicilia Museum di Bagheria.

In "Autoritratto" le poche linee, nette ed incisive utilizzate dall'artista, contribuiscono a rendere ieraticamente lontana l'immagine. L'uomo sembra essere rappresentato con la stessa lontananza ed assenza con cui venivano tracciate le rigide e schematiche figure bizantine. Occhi fissi, rivolti verso qualcuno o qualcosa, conferiscono mistero ed austerità all'immagine. Notevole è nel dipinto la pastosità e la densità dei colori; ai toni bruni della figura si contrappongono il verde ed il giallo dello sfondo che sembrano fissare l'immagine in una dimensione atemporale.























































 
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