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collezione permanente

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| Franco Sarnari
| Nasce a Roma il 3 marzo 1933
    Vive e lavora a Sampieri (RG)


Autodidatta. Dal 1954 al 1957 frequenta, senza titoli, un corso triennale di pubblicità. Di quegli anni data l'incontro e l'amicizia con Piero Guccione. Nel 1964 a Roma, dopo aver visitato diversi studi di artisti forma e organizza "Il Girasole", un collettivo autogestito da artisti appartenenti a correnti espressive diverse. Nell'arco di alcuni anni inizia a partecipare a varie edizioni della Biennale di Venezia, Quadriennale nazionale d'arte di Roma, Salon de la Jeune Peinture, Musée d'Art Moderne di Parigi. Nel 1989 viene invitato a dirigere una cattedra di pittura all'Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 2003 il Senato della Repubblica acquista un'opera di Sarnari per la collezione permanente di Palazzo Madama a Roma. Nel 2006 viene inserito nella collezione del Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia e nel 2013 nell'Osservatorio dell'arte contemporanea in Sicilia Museum. In questi ultimi anni Sarnari si è dedicato a diversi incontri-confronti negli ambienti universitari e intellettuali per discutere alcune tematiche non strettamente pittoriche che l’autore ha maturato attraverso la ricerca artistica. Ad aprile del 2013 dopo la mostra tenuta a Washington presentato da David Gariff, critico e docente della National Gallery, espone alle Fabbriche Chiaramontane di Agrigento.


La piccola opera della collezione di Museum fa parte di un ciclo dove l'Artista ha voluto riprendere, un filone fortunato della sua poetica, quello dedicato alle Cancellazioni, agli interventi cioè che l’artista siciliano opera sull’immagine di opere d’arte storiche, tratte da immagini di rotocalco.
A spingere il pittore a rivisitare una tecnica che egli ha praticato con molta forza, e successo, negli anni Novanta, è stata la visione di alcuni capolavori esposti in vari musei. Si tratta di un ritratto che con l'intervento di Sarnari perde la propria identità per assumerne una nuova, ma indefinita e per questo forse più interessante.